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LUSSAZIONE ACROMION-CLAVEARE

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La clavicola è l’unico ponte osseo tra spalla e tronco; fratture o lussazioni di quest’osso determinano alterazioni della sua funzione con ripercussionI sulla biomeccanica del movimento scapolo-toracico e della spalla.

L’articolazione acromion-claveare è il punto di contatto tra la clavicola e acromion (porzione della scapola). La lussazione di quest’articolazione consiste nella permanente perdita di contatto dei capi articolari causata dalla lesione dei legamenti che stabilizzano la clavicola alla scapola.

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Quando sospettare una lussazione acromion-claveare?

Generalmente il principale meccanismo che determina queste lesioni è un trauma diretto alla spalla per una caduta o per uno scontro di gioco in sport da contatto. La scapola viene spinta verso il basso mentre la clavicola rimane ferma, stabilizzata dalla muscolatura, lacerando così i legamenti che interconnettono le due ossa.

Il dolore in genere è localizzato all’articolazione acromion-claveare; nei gradi più severi di lussazione si può apprezzare uno scalino tra i due capi ossei e la clavicola può essere spinta verso il basso come un “tasto di pianoforte”. Il paziente riferisce dolore nelle manovre di abduzione e di massima adduzione in flessione anteriore.

Come fare diagnosi?

Oltre alla visita clinica è necessario uno studio per immagini della spalla. Generalmente una semplice radiografia è sufficiente per verificare l’allineamento tra clavicola ed acromion. Nei casi dubbi si può ricorrere ad una radiografia specifica per l’articolazione chiamata “proiezione di Zanca” o ad una proiezione “ascellare”. Raramente si ricorre ad una RMN.

In base all’immagine radiografica e alla visita clinica si suddividono queste lesioni in 6 gradi.

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Trattamento

Il trattamento è direttamente correlato al grado di lussazione. Nei primi gradi

si ricorre ad immobilizzazione: una settimana nel grado I o periodi più lunghi per il II grado. Tuttora non c’è accordo nella comunità scientifica su quale sia il miglior trattamento da effettuare nelle lussazioni di III grado: in genere si preferisce l’intervento chirurgico in pazienti giovani, attivi e che hanno alte richieste funzionali. Nei gradi severi è necessario ricorrere al trattamento chirurgico per ripristinare al meglio la meccanica della spalla e della scapolo-toracica.

Il trattamento chirurgico può essere eseguito sia in chirurgia aperta che in artroscopia ed i migliori risultati si ottengono se la lesione viene trattata in acuto (entro 3 settimane). Se si interviene oltre questo limite i legamenti coraco-claveari e acromion-claveari non hanno più capacità riparativa e si deve rinforzare la riparazione con tendine autologo (prelievo di tendine dal paziente stesso, solitamente dal ginocchio) oppure da tendine omologo (dalla banca dei tessuti).

Nel post-operatorio si immobilizza la spalla per circa un mese e nel mese successivo si consiglia di non elevare l’arto al disopra del piano orizzontale. Gradualmente verranno riprese le attività lavorativo/sportive

In foto il risultato di un intervento artroscopico di stabilizzazione acromion-claveare: a sinistra si può notare la perdita dell’allineamento articolare in seguito a trauma (frecce rosse) tra capo laterale della clavicola (freccia in alto) e margine mediale dell’acromion (freccia in basso). A destra il ripristino dell’allineamento articolare (frecce verdi) in seguito ad intervento di stabilizzazione in artroscopia.

Fonti:

Li X, Ma, R, Bedi A et al. “Management of Acromioclavcular Joint Injuries”. JBJS 2014; 96:73-84

Modi CS, Beazley J, Zywiel MG. et al. “Controversies relating to the management of acromioclavicular joint dislocations” bone Joint J 2013; 95-B:1595-1602

Beitzel K, Cote MP, Apostolakos J. et al. “Current concepts in the treatment of acromioclavicular joint dislocations” Arthroscopy 2013; 29(2):387-397

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